Il primo house organ della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde fu il “Bollettino d’informazioni”, uscito fra il 1929 e il 1942. Poche settimane dopo la Liberazione, nel giugno 1945, uscì il primo numero del periodico “La Voce dei lavoratori de La Ca’ de Sass” che terminò le pubblicazioni nel maggio 1946. Tra il 1946 e il 1963, anno di uscita di “Ca’ de Sass”, mancò un vero e proprio foglio aziendale, anche se questa funzione fu in parte assolta da fogli periodici come, ad esempio, “Voce nostra”, organo del nucleo ACLI interno, che iniziò le proprie pubblicazioni nel 1952.
L’attuazione del progetto editoriale della rivista avvenne nel 1963, sotto la presidenza di Giordano Dell’Amore, in un momento caratterizzato da una grande espansione della Cassa, che si dimostrò particolarmente favorevole per prendere finalmente in considerazione la proposta, presentata dal Servizio Propaganda e Sviluppo, di pubblicare un nuovo house organ aziendale a oltre vent’anni di distanza dall’uscita dell’ultimo numero del “Bollettino d’informazioni”.
In una lettera indirizzata il 25 marzo 1963 dal Direttore Generale Cariplo Umberto Caruso a tutti i capi servizio venivano sottolineati con particolare enfasi gli scopi ‘interni’ della rivista: “portare a conoscenza del personale i programmi, gli scopi, gli obiettivi, la vita dell’Istituto nei suoi multiformi aspetti, promuovendo nel contempo la formazione professionale, facilitando i contatti tra la direzione e il personale, favorendo infine la reciproca migliore conoscenza fra i colleghi”. Mancava in questo elenco l’accenno ad un altro dei compiti della rivista, quello di diventare strumento di sostanziale supporto alle pubbliche relazioni (quelle con i clienti in primis, ma anche con gli enti e le autorità locali con cui la Cassa di Risparmio intratteneva continui rapporti). Non a caso si scelse, fin dal primo numero, di spedire la rivista al domicilio del dipendente e non in ufficio: come si sottolineava in un editoriale apparso nel terzo numero, “la rivista, in famiglia, verrà letta dai parenti dell’interessato e dagli amici, sì che strati sempre più ampi di pubblico potranno venire a conoscenza dell’azione svolta dal nostro istituto, dei suoi particolari indirizzi pubblicistici e delle alte finalità sociali perseguite sia nel settore creditizio che in quello assistenziale”.
Questa voluta ‘incoerenza’ che mostra una rivista concepita come house organ interno, ma proiettato contestualmente verso un pubblico più ampio è una delle caratteristiche principali del periodico e ne caratterizza e segue l’evoluzione grafica e contenutistica.
Eccetto che per brevissimi intervalli, “Ca’ de Sass” fu diretta negli anni dal responsabile del ‘Servizio Propaganda e Sviluppo’ (in seguito denominato ‘Servizio Studi e Pianificazione’ e poi ancora ‘Servizio Studi Pianificazione e Controllo’); la redazione veniva interamente fatta da personale interno.
I contenuti della rivista, che naturalmente subiscono una loro fisiologica evoluzione nel tempo, si articolano inizialmente in alcune rubriche seriali che abbracciano argomenti quali:
- avvenimenti e celebrazioni che coinvolgono la Cariplo (ad esempio la Giornata Mondiale del Risparmio, convegni e congressi, il resoconto delle assemblee della Banca d’Italia, gli interventi dei vertici dell’Istituto);
- notizie relative ai mutamenti interni di struttura o di funzioni;
- articoli di varia cultura (arte, storia, letteratura, spettacoli);
- attività svolte nel dopolavoro aziendale;
- notizie di assunzioni, promozioni, nozze, pensionamenti ecc. riferiti al personale (la cosiddetta “anagrafe di casa nostra”).
Già dai primi anni Settanta la rivista assume sempre più i connotati di un periodico di carattere culturale diretto non solo al personale interno e ai pensionati, ma anche alla clientela e agli operatori del mondo sociale ed economico. L’intento della rivista diventa quello di far conoscere le tante iniziative sul territorio cui Cariplo dà vita o, comunque, a cui partecipa in campo economico, ma soprattutto sociale e culturale.
Nel 1974, in concomitanza col suo primo cambio di direttore, la rivista mutò radicalmente dal punto di vista della grafica, dell’impaginazione e soprattutto dei contenuti, sempre più diretti ai lettori “esterni”. Da allora in avanti gli articoli vengono sempre firmati.
Dal n. 49 (I trimestre 1975) la rivista esce in due edizioni, una di 64 pp., diretta al personale interno, che comprende 16 pp., in chiusura, di “Giornale interno” dedicato alla trattazione di argomenti e temi connessi con le mansioni quotidiane dei lavoratori; l’altra destinata all’esterno, che si conclude a p. 48. A rafforzare questa impostazione “duale” l’uscita, fra 1975 e 1978, di un “Supplemento” riservato ai dipendenti in servizio, aperto al contributo di tutti, che trattava espressamente problematiche e temi relativi al lavoro quotidiano in banca.
Negli anni Ottanta, con la pubblicazione del “Notiziario G.O.A.L.” (Gestione Opere Aziendali lavoratori), “Ca’ de Sass” venne liberata anche dalle pagine più espressamente dedicate al dopolavoro, poste solitamente nelle ultime pagine della rivista. Infatti il “Notiziario G.O.A.L.” era diffuso a tutto il personale in quanto l’iscrizione al dopolavoro Cariplo avveniva automaticamente con l’assunzione. In questi anni anche la sezione “anagrafe di casa nostra” diventa un fascicoletto di 6-8 pp. allegato come fascicolo sciolto, non più rilegato nella rivista.
L’evoluzione da house organ a rivista definitivamente proiettata verso un pubblico esterno si conclude nel 1997 col passaggio da rivista trimestrale a quadrimestrale e la pubblicazione di contenuti essenzialmente culturali. È infatti il nuovo periodico “CARINEWS” - il primo numero esce nell’aprile 1997 - ad assolvere il compito di rivista d’informazione aziendale destinata ai dipendenti.
La tiratura del periodico, inizialmente limitata a quella del numero dei dipendenti e dei pensionati (circa 10.000 copie), si accresce quindi di pari passo con la volontà di una diffusione sempre più ampia sul territorio: Nel 1976 la tiratura era di circa 25.000 copie di cui 16.000 distribuite all’esterno; nel 1987, quando uscì il numero cento, la tiratura era di 30.000 copie, delle quali 18.000 indirizzate all’esterno.