La rivista rivolta al mondo dell’autotrasporto, la prima di tal genere in Europa secondo gli stessi curatori, è fondata e diretta fino al 1968 da Arrigo Castellani, a capo della Direzione stampa e pubblicità della Pirelli.
“Vado e torno” è un motto molto popolare tra i camionisti negli anni Sessanta e spesso campeggia sulla cabina degli autoveicoli, come dimostrano molte delle risposte al concorso lanciato dalla rivista con il titolo «che cosa c’è scritto sulla vostra cabina». Tra le più diffuse: vado e torno, torno domani, per lavoro vado per amore ritorno, mamma se dio vuole vado e torno, vado lontano e torno sano, duro l’andar picevole ritornar (n. 10-11, 1964; n. 3, 1965). Scopo della rivista è dunque dare voce agli autotrasportatori, in un paese in cui il 75% delle merci viaggia su strada: «gli operatori grandi e piccoli, registrati in Italia per l’autotrasporto merci, fra dediti al trasporto di collettame, ribaltabilisti, padroncini volanti, trasportatori di linea, cisternisti, dediti a trasporti in regime di freddo od al trasporto di polveri e granulati sfusi, fra autotrasportatori di bestiame, di merci pericolose o di merci comuni, sono ormai centomila. I loro problemi chiedono impostazione, esame e soluzioni, che non sempre possono essere egualmente opportune ed utili, in egual misura almeno, a tutti. Ma tutti hanno bisogno, prima di ogni altra cosa, di essere presentati e ricordati come meritevoli di ogni considerazione per la fatica aspra, non sempre a sufficienza remunerata, spesso pericolosa, alla quale si dedicano quotidianamente» (dall’editoriale di presentazone del numero 0). La rivista è spedita in omaggio ai possessori di autoveicoli industriali, ai titolari di autolinee, ai concessionari delle case automobilistiche e alle più note trattorie per camionisti nonchè ai rivenditori del settore. Rivista “di servizio” dunque, che affronta temi di interesse per il mondo dell’autotrasporto (questioni economiche, fiscali, sindacali, tecniche, di circolazione) con rubriche quali Salone aperto, con notizie su mezzi e strade, I consigli del medico, Il camion e la legge, Le trattorie sulla strada, Le strade malate, Un consulente al vostro servizio. Ma anche organo di “rappresentanza” delle istanze del settore, soprattutto in merito alle politiche governative per i trasporti, sulle quali viene talvolta data voce direttamente ai lettori (come nel caso dell’inchiesta sul cosiddetto “camionista di stato”, vale a dire la paventata creazione di un ente autonomo regionale per i trasporti in Lombardia).
Vado e torno è naturalmente anche uno strumento di promozione dei pneumatici Pirelli e dei veicoli industriali. La formula, bene esplicitata in un articolo apparso su Pi vendere - rivista della Pirelli, distribuita ai rivenditori di pneumatici - è quella del «messaggio pubblicitario inserito in una pubblicazione basata su argomenti di varietà», e per questo più «efficace» di altre forme di comunicazione pubblicitaria. Per affrontare i temi “di varietà” la rivista si avvale delle firme di noti giornalisti e scrittori: si va dagli articoli di argomento sportivo (Gianni Brera e Bruno Raschi), al cinema (Emilio de’ Rossignoli, Tullio Kezich), dalla televisione, alla canzone (Lucio Lami), dalle vignette satiriche firmate da Manzi, Botter, Cavallo, Jacovitti, agli articoli di costume, sui Problemi della donna che guida (1966, n. 10-12), sulla minigonna (Corrado Minucci, 1966, n. 10-12) o sui camionisti visti dalle donne (Natalia Aspesi, n. 2, 1969), fino ai reportage di Giuseppe Gozzini e Luca Goldoni su luoghi storici e antiche strade o quelli di Giovanni Canestrini sulla traversata africana in autocarro (apparsa a puntate nel corso del 1963). Presente su ogni numero fino al 1965, inoltre, un racconto giallo (firmato da Jhonny Gray, Martin Brown, Franco Enna o Sergio Donati) o di fantascienza, a firma di Emio Donaggio.
Gli pneumatici Pirelli sono pubblicizzati tramite articoli dedicati e tramite le inserzioni pubblicitarie di Pino Tovaglia, Bob Noorda, Pino Milas, Alan Fletcher.
La redazione, con sede presso gli uffici del grattacielo Pirelli, si avvale di parecchi collaboratori esterni, specialisti del settore. A firme di tecnici esterni (Mario Del Viscovo, Dante Guerrieri, Claudio Mariani, Giovanni Canestrini) è anche affidata la maggior parte degli editoriali.
Fino ai primi anni Settanta la copertina è dedicata a un’attrice italiana o straniera, sulla quale è poi presente un servizio fotografico nelle pagine centrali. Alcune delle ragazze copertina di Vado e Torno, che tappezzavano le cabine di guida dei camion, appaiono sulla rivista da attrici ancora “in erba” ma diventeranno tra le dive più affermate del cinema: Claudia Cardinale, Stefania Sandrelli, Jane Fonda, Catherine Deneuve, Raquel Welch, Jacqueline Bisset, Sidney Rome, Senta Berger.
Con la scomparsa di Castellani, nel 1968, la rivista subisce notevoli cambiamenti. Le prime avvisaglie si hanno già durante il breve intermezzo del successore di Castellani alla Propaganda Pirelli, Gianfranco Isalberti: le attrici in copertina lasciano il posto a modelle ritratte accanto ad autoveicoli (una modella ammiccante era anche “staccabile” dalle pagine centrali per essere appesa come poster); scompaiono progressivamente gli articoli di attualità, spettacolo, cultura lasciando spazio solo a rubriche di tipo tecnico.
Nel 1973 la guida della rivista è assunta da Michele Pompili, direttore, e Paolo Scarpat, caporedattore (e direttore dal 1979), entrambi provenienti dalla redazione.
Nel 1975 la redazione passa alla Edizioni Tecniche Moderne, società editoriale del gruppo Pirelli, e la trasformazione della rivista può così dirsi compiuta. Aumentano le pagine, cambiano il formato (notevolmente più ridotto, per «offrire al lettore uno strumento di facile consultazione anche nella non certo spaziosa cabina del camion») e l’impaginazione (curata dal’art director Valerio Cavanna). Viene completata l’impostazione intrapresa due anni prima, con la suddivisione dei temi in rubriche, le quali vengono aumentate, nell’ottica di venire incontro a quei lettori «che le preoccupazioni quotidiane portano ad essere attenti più ai fatti che non alle opinioni». Tra i titoli delle nuove rubriche: Domande all’assicuratore, L’esperto dei pneumatici, Strade e Autostrade, Le leggi dell’autotrasportatore.
Nel 1981 la rivista e la sua redazione escono dal gruppo Pirelli per passare al Gruppo Editoriale Fabbri, Bompiani, Sonzogno, Etas spa, affiancandosi ad altre pubblicazioni periodiche a carattere “motoristico”. L’editoriale del n. 1-2 spiega che, «redatto dagli stessi esperti che per 20 anni hanno saputo farne uno strumento di lavoro indispensabile, entrando nel gruppo editoriale Fabbri Vado e Torno potrà mettere a frutto tutte le potenzialità offerte da un grande editore. La veste grafica e la qualità dei servizi saranno migliorate, alle uscite di calendario si affiancheranno supplemeneti dedicati a settori specifici del trasporto industriale. Tiratura e distribuzione consentiranno di raggiungere capillarmente gli operatori italiani e apriranno anche una finestra sull’Europa».
La rivista è attualmente pubblicata dalla Vado e Torno edizioni srl, insieme alle testate Diesel, Autobus e Trattori. È diretta da Paolo Scarpat, a capo della rivista dal 1979.